I XXIII Giochi Olimpici invernali si sono svolti a Pyeongchang, città sudcoreana, dal 9 al 25 febbraio 2018. Le nazioni partecipanti erano 92 e gli atleti 2.920. I giochi si sono conclusi con la vittoria del team norvegese che si è aggiudicato ben 39 medaglie tra ori, argenti e bronzi. La manifestazione ha coinvolto anche il dittatore sudcoreano, Kim Jong Un, e ha portato ad un’unificazione sportiva tra le rispettive nazionali della Corea del Sud e del Nord che per l’appunto hanno sfilato insieme nella cerimonia di apertura. Infatti era presente a Seul la sorella del leader nordcoreano, Kim Yo Jong, che ha invitato il leader sudcoreano ad un summit in Nord Corea. Questi sono i primi passi per una possibile rappacificazione tra i due paesi. La nazionale italiana invece ha raggiunto un totale di 10 medaglie tra cui: tre ori, due argenti e cinque bronzi. L’Olimpiade svoltasi in Sud Corea è stata ribattezzata in Italia ”l’Olimpiade delle donne” appunto perché gli unici tre ori e gran parte delle restanti medaglie sono stati conquistate da atlete. Tornando al discorso della partecipazione nordcoreana, finalmente le Olimpiadi hanno riacquistato un ruolo molto importante che esse giocavano nell’Antica Grecia cioè, quando si svolgevano (ogni quattro anni), ogni guerra interna alla regione ellenica veniva fermato. Durante l’era moderna, come sappiamo bene, per via di diversi fattori le Olimpiadi hanno perso progressivamente quest’ultima funzione; ma in parte, poiché è impossibile fermare ogni singolo conflitto nel mondo, hanno ripreso questo ruolo, avviando Corea del Nord e Corea del Sud verso una probabile riconciliazione e Kim Jong-un verso un dialogo con la Casa Bianca.
A cura di Cosimo Scoccianti