A proposito di Informagiovani: intervista alle collaboratrici

Una delegazione della nostra redazione si è recata presso la sede di Informagiovani, ubicata in Piazza delle Murate, per scoprire di più a proposito di questo servizio offerto dal Comune di Firenze alla cittadinanza. Tale incontro fa parte di un più ampio progetto con Rete giornalini fiorentini, altro progetto del Comune di Firenze, cui ha aderito il nostro giornale insieme a molti altri della realtà cittadina.

Com’è nata l’iniziativa di Informagiovani?

Informagiovani nasce circa una ventina di anni fa come sportello per il lavoro e per la formazione, con la finalità di aiutare ragazzi e ragazze fino ai trentacinque anni a trovare servizi che possano offrire loro accessi ad un ufficio pubblico. Tali servizi includono: revisioni curriculari, analisi delle opportunità a cui si ha la possibilità di accedere e strumenti per cercare lavoro. Ci occupiamo inoltre di volontariato e corsi di varia natura. Un altro servizio che proponiamo è la “Carta Giò”: una carta gratuita del Comune di Firenze pensata per i giovani, che consente l’accesso a una serie di sconti e agevolazioni. All’interno del progetto esiste inoltre uno sportello specialistico con le stesse caratteristiche di Informagiovani, chiamato Informadonna, dedicato alle donne oltre i trentacinque anni.

Quali sono le richieste che vi arrivano più frequentemente? E a quali settori sono estese?

Sicuramente c’è una grande richiesta di curriculum vitae, sia per quanto riguarda la creazione, che la modifica. Tutto ciò va di pari passo con l’orientamento lavorativo: spesso infatti le persone si rivolgono a noi per farsi un’idea generale sul proprio curriculum, tuttavia con coloro che sono già rivolti verso una speciale candidatura o un concorso pubblico, lavoriamo principalmente ad una limatura del loro curriculum vitae. Un’altra richiesta importante riguarda l’orientamento formativo, servizio rivolto soprattutto a ragazzi che non hanno scelto l’università ma sono comunque interessati a studiare. Inoltre veniamo spesso contattati per l’accesso alla “Carta Giò”, di cui siamo referenti, ma anche per incentivi indirizzati a donne o a startup di giovani.

Le startup come vengono finanziate?

Nel caso vi fosse una richiesta più specifica, si cerca sempre di indirizzare, per quanto possibile, verso incentivi ministeriali o europei, cercando di racimolare quel che si trova, o, in alternativa, verso sportelli specialistici per creazione impresa, offerti per esempio dalla CGIL. Ci si muove in base a ciò che viene offerto al momento, il settore agricoltura è per esempio molto agevolato grazie ai fondi europei.

A livello pratico invece come vi organizzate con le persone che vi contattano?

Nella maggior parte dei casi lavoriamo su appuntamento, il quale si svolge in presenza o online e che può essere comodamente richiesto per telefono o per email. Di solito si cerca di capire già dalla telefonata il motivo dell’appuntamento, in modo da arrivare all’incontro sapendo già di cosa si tratti. Le problematiche brevi si riescono a gestire anche in un solo incontro, tuttavia il nostro obiettivo è creare un percorso con chi ci contatta, cosa che spesso richiede più tempo. Spesso accade anche che le persone entrino per un motivo e nel frattempo chiedano altre informazioni, ad esempio persone che entrano per il proprio curriculum vitae e successivamente richiedono un orientamento formativo.

Ci potete raccontare le esperienze di persone che, rivolgendosi a voi, sono effettivamente uscite meglio indirizzate?

Perseguire l’obiettivo di costruzione di un percorso non è sempre semplice come sembra, dato che spesso le persone vengono solo al primo appuntamento; tuttavia quello che possiamo affermare è che tutti escono più tranquilli dopo il colloquio. Spesso da noi arrivano persone con le idee molto confuse e che non riescono a rintracciare informazioni affidabili sul web, vista la grande dispersività dei media. A volte scoprono nuove iniziative a cui non avrebbero mai pensato. La nostra funzione è quella di aiutarli a schiarirsi le idee e indirizzarli verso una particolare strada: il nostro è a tutti gli effetti un primo orientamento.

Riuscite a promuovere il vostro lavoro anche attraverso le varie piattaforme digitali?

Le informazioni che via via elaboriamo vanno a finire nel Portale Giovani del comune di Firenze. Siamo attivi su Facebook e, giusto da due settimane, su Instagram. È presente anche una newsletter una volta al mese, in cui riassumiamo i contenuti dei nostri servizi e pubblicizziamo eventi. Considerando che sono uffici pubblici, l’utilizzo social è comunque diverso, nonostante al giorno d’oggi si parli molto del rinnovamento della comunicazione social anche a livello pubblico. Il linguaggio tuttavia è necessariamente diverso, per esempio, da quello del vostro giornalino. Sui social, per cercare di essere il più inclusivi possibile, facciamo una selezione, proponendo solo iniziative promosse dal Comune di Firenze.

Per esempio, perché una persona dovrebbe venire da voi invece che informarsi su internet? È molto semplice accedere alla rete e in pochi secondi trovare molte informazioni, quindi perché consigliereste ad una persona di venire da voi a chiedere informazioni dal vivo?

Perché noi siamo più simpatici di internet! A parte gli scherzi, penso che ci sia ancora molto valore nel rapporto umano e che quindi valga la pena fare uno sforzo anche per confrontarsi. Non puoi raccontare alla macchina che persona sei. Internet può proporre una soluzione ma l’utente non ha l’opportunità di rispondere, ad esempio dicendo: “Per me sarebbe più giusto qualcos’altro”. In quel caso, infatti, il rapporto è a senso unico. In presenza invece io posso proporti qualcosa e tu mi puoi dire: “Sarei più interessata a qualcos’altro, sai dirmi dove trovarlo?”. Ognuno di noi ha ormai accesso ad internet, ma noi facciamo chiarezza anche su come utilizzare e servirsi di un certo strumento, dal momento che non tutti hanno la stessa conoscenza e praticità per utilizzarlo correttamente. Lavoriamo con un’utenza che va dagli studenti universitari fino ai trentacinquenni e spesso non conoscono il mezzo più adatto per trovare opportunità. Noi facciamo chiarezza su come usufruire delle possibilità, ad esempio favorendo l’informazione riguardo i Centri per l’impiego, a molti sconosciuti ma fondamentali per trovare lavoro.

Durante la pandemia come vi siete mossi?

Non abbiamo lavorato in presenza presso la sede di Piazza delle Murate, bensì da casa. La pandemia ha modificato la nostra modalità di lavoro: per qualunque esigenza rispondevamo tramite email e se prima gli appuntamenti erano esclusivamente in presenza, con la quarantena sono diventati solo online, così come gli eventi, organizzati grazie a piattaforme digitali quali Google Meet. Abbiamo inoltre organizzato vari corsi e promosso molta informazione online; nel corso della pandemia sono nate tante opportunità, soprattutto grazie ai fondi europei.

Quindi gli appuntamenti vengono presi via email?

Anche per telefono e molte volte la gente si affaccia.

Quali requisiti bisogna avere per lavorare dietro la scrivania?

Abbiamo tutti svolto percorsi diversi! Io, per esempio, ho fatto il liceo linguistico. Ho provato l’università di Scienze delle comunicazioni, nel frattempo ho fatto servizio civile al Portale Giovani nel Comune di Firenze durante la pandemia. Era tutto online, ma è stata una grande palestra di lavoro e di scrittura. Finito il servizio civile durato un anno sono rimasta come collaboratrice in redazione e qualche giorno a settimana mi occupo anche dello sportello Informagiovani.

Interviene un secondo interlocutore

Io, invece, subito dopo la laurea sono finita all’Officina Giovani, un centro polivalente, e ho svolto tutti i tipi di lavoro. Dopo alcuni anni sono approdata prima a Portale Giovani, per poi arrivare allo sportello Informagiovani. Anche io ho imparato facendo, insomma!

Interviene un terzo interlocutore

Io, invece, di Europe Direct , sono laureata in scienze politiche. Sicuramente per questo lavoro è necessaria una competenza più specifica nel campo economico e politico a livello europeo.

A cura di Edoardo Conticelli, Alberto Fara, Vittoria Gessini, Elisa Tonti e Fiamma Tossani

Articolo creato 338

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Articoli correlati

Inizia a scrivere il termine ricerca qua sopra e premi invio per iniziare la ricerca. Premi ESC per annullare.

Torna in alto