“Sei un fascio”

In questi primi mesi trascorsi al liceo Michelangiolo ho sentito nominare molte volte la parola “Fascismo”; nei corridoi, durante i discorsi, su volantini.

Ma sappiamo davvero quando è opportuno usare questo termine?

Per prima cosa, onde evitare confusione, spieghiamo brevemente cosa significa “Fascismo”.

Il Fascismo è un movimento politico di estrema destra fondato nel 1919 da Benito Mussolini, politico che rimase al governo italiano per oltre vent’anni, creando una dittatura, demolendo la democrazia e favorendo continue stragi, uccisioni, imprigionamenti, esili e divisioni.

Il Fascismo e i suoi ideali risultano abominevoli e ripugnanti, da ricordare affinché non si ripresentino in futuro.

Ma veniamo al dunque.

Viene ripetuto molto spesso che non bisogna offendere e discriminare qualcuno solo perché non condivide il nostro punto di vista; ma perché allora, nonostante le molte discussioni riguardanti il Fascismo e il fatto che discrimini le idee altrui, si definisce ancora “fascista” chiunque “non la pensi del tutto così?”

Non trovate che anche questo sia un atteggiamento “fascista”?

Non trovate che sia importante capire, ascoltare, parlare e magari accogliere il pensiero dell’altra persona in modo da poter creare un confronto?

È così che funziona una democrazia; raffrontando le idee altrui con le nostre è possibile trovare una soluzione condivisa ai problemi, altrimenti, torneremmo fra il 1922 e il 1943, quando le opinioni contavano ben poco.

Mi è capitato molto spesso a scuola di esprimere la mia opinione e sentirmi dire: “sei fascista”; mi sembra chiaro che io in realtà non lo sia, e non trovo neanche sensato l’appellativo datomi solo perché esprimo le mie idee riguardo a determinate questioni.

Credo che tutti dovrebbero riflettere sul significato proprio del termine “fascista” prima di usarlo in maniera inappropriata, dando il giusto peso alle parole e al significato storico che queste portano con sé.

“Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo”

Evelyn Hall

Questo, credo, debba valere. Sempre, senza accuse, senza offese.

A cura di Guendalina Lazzeri

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