Una dieta sana per un pianeta sano

Molti di noi passano la maggior parte della propria vita a scegliere una dieta adatta al proprio organismo: qualcuno per dimagrire, altri per aumentare la massa muscolare, altri ancora per prevenire malattie. Pochi di noi, invece, si preoccupano degli effetti che la nostra alimentazione provoca sull’ambiente. Quasi nessuno però, riflette sul fatto che una dieta sana ed equilibrata possa portare vantaggi al proprio corpo, rendendo la nostra pelle più luminosa e il nostro fisico più tonico, e contemporaneamente salvaguardi il benessere del pianeta.

Secondo uno studio dell’università di Oxford, i cibi più sani spesso sono gli stessi che hanno un minore impatto sull’ambiente, questa dieta sostenibile viene definita “planetary health diet”. Anche se noi italiani siamo fortunati, poiché abbiamo a disposizione grandi varietà di frutta e verdura, possiamo accedere facilmente a farine integrali e ad olio d’oliva delle migliori qualità, ci stiamo allontanando dal modello ideale di pasto che dovremmo comporre per vivere meglio e più a lungo. La nutrizionista e ricercatrice della fondazione Barilla, Katarzyna Dembska, stima che se ci attenessimo maggiormente alla dieta mediterranea, la nostra aspettativa di vita aumenterebbe circa di quattro anni e a trarne vantaggio sarebbe anche il nostro pianeta. 

Ma cosa si intende per dieta mediterranea? Questa dieta, diventata oggi Patrimonio Mondiale dell’Unesco, bilancia carboidrati, grassi e proteine. Essa basa l’assunzione di carboidrati per mezzo di legumi, riso grano e mais, suggerisce di consumare mezzo chilo di frutta e verdura al giorno e di condire i propri piatti con grassi salutari, come quelli contenuti nell’olio extravergine d’oliva. La caratteristica principale di questo regime alimentare, però, consiste nel diminuire drasticamente il consumo di prodotti nocivi, come zuccheri, farine raffinate e prodotti di origine animale, i quali ormai si trovano, purtroppo, sulle nostre tavole di ogni giorno. Secondo gli esperti, per raggiungere gli obiettivi della planetary health diet, il loro consumo dovrebbe diminuire del 50% entro il 2050.

In occasione della giornata mondiale dell’alimentazione, il WWF, ha redatto un decalogo per rispettare la dieta ecosostenibile. 

  1. PREFERIRE I PRODOTTI LOCALI: scegliere prodotti a km 0 contribuisce a mangiare prodotti più freschi e sani, ma anche a limitare l’inquinamento derivante dai mezzi di trasporto. 
  2. RIDURRE IL CONSUMO DI CARNE: la carne bianca è spesso ricca di ormoni e la carne rossa aumenta il rischio di tumori e problemi cardiovascolari, inoltre, la maggior parte degli allevamenti intensivi abusa di risorse idriche ed emette enormi quantitativi di CO2.
  3. MANGIARE PRODOTTI DI STAGIONE: garantisce la conservazione dell’ecosistema e ci permette di variare la nostra dieta assumendo un più elevato contenuto di vitamine.
  4.  RIDURRE GLI SPRECHI DI CIBO: gli studi affermano che una famiglia italiana cestina 630 grammi di cibo alla settimana, dilapidando circa 6,5 euro, per un totale di 8,1 miliardi di euro l’anno!
  5. PREDILIGERE I PRODOTTI BIOLOGICI: essi, essendo privi di sostanze chimiche, non solo hanno un bassissimo impatto ambientale, ma sono anche estremamente vantaggiosi per il nostro corpo. I pregi dei cibi biologici sono numerosissimi, per esempio, contengono una quantità maggiore di vitamina c, sono ricchi di sostanze protettive e curative che il nostro corpo assorbe con rapidità, previene il deposito di tossine chimiche nel corpo e velocizza lo smaltimento di quelle già presenti.
  6. SCEGLIERE I PESCI GIUSTI: fin da bambini ci hanno sempre detto che il pesce va mangiato perché fa bene alla salute e alla mente, è vero, ma bisogna stare attenti alla loro selezione. La prima regola è quella di evitare i pesci in via di estinzione! Col passare del tempo, gli stock ittici (subpopolazione di un organismo soggetto a pesca commerciale) del Mediterraneo, come alici, sogliole e merluzzi, si stanno pian piano riducendo a causa di un intenso sfruttamento.
  7. BERE ACQUA DEL RUBINETTO: l’acqua del rubinetto, in quasi tutti i comuni italiani è batteriologicamente pura, quindi anch’essa contribuisce alla salute del nostro corpo come in bottiglia, senza avere un elevato impatto ambientale.
  1. NON ACQUISTARE PRODOTTI CON ECCESSIVI IMBALLAGGI: essi costituiscono il 40% dei rifiuti.
  2. CONTENERE GLI SPRECHI AI FORNELLI: questo piccolo gesto concorre a non sprecare risorse, per attuarlo bisognerebbe spegnere la fiamma alcuni minuti prima della fine del tempo stabilito per la cottura di un alimento ed utilizzare il calore rimasto, per questo è consigliato l’uso del coperchio.
  3. EVITARE CIBI TROPPO ELABORATI: questi hanno un notevole impatto ambientale poiché richiedono rilevanti richieste di energia sia per la produzione che per la conservazione; sono molto calorici, poveri di fibre, colmi di grassi alimentari, zuccheri semplici e sale, hanno inoltre  un elevato indice glicemico .

Il nostro ego ci spinge a prestare particolare attenzione verso un benessere fisico, legato ad un aspetto esteriore  sano e piacente, ma adesso sappiamo che i nostri comportamenti alimentari quotidiani influiscono profondamente anche sul nostro pianeta: motivo in più per modificare le scelte quotidiane che riempiono i piatti delle nostre tavole.

A cura di Margherita Nicoletti

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