Questo articolo fa parte del numero 25 del MichePost, uscito in formato cartaceo l’8 maggio 2021
Forza interiore. Non vi è concetto migliore che possa racchiudere in sé l’essenza di questo libro, come una sfera di vetro contenente un recondito paesaggio. Ma questa sfera si dimostra fragile, potenzialmente soggetta alla rottura ogni qualvolta incontri il suolo. E così le uniche certezze, assieme alla vacillante quiete di vite difficili, si incrinano pian piano per mettere in luce la realtà disumana che consuma la quotidianità dei protagonisti. I personaggi principali, due ragazzi travolti dalla crudeltà della vita, hanno la capacità di stregare chiunque con la fermezza che dimostrano nell’affrontare, giorno per giorno, gli ostacoli che gli si pongono dinnanzi, facendo leva sulla suddetta forza interiore. È un po’ come un fiore che sboccia piano in una terra ostile, dapprima fragile e insicuro, ma che poi impianta bene le sue solide radici, aggrappandosi alla vita con tutta la forza da cui può essere animato. E il nostro fiore, Hazel Grace Lancaster, ci conduce attraverso un indimenticabile viaggio, il quale segue l’evolversi delle emozioni che la animano nel suo interno, mostrando a chiunque la forza della bellezza interiore, costruita pezzo per pezzo dalle difficili situazioni che ha dovuto affrontare e rafforzata con il cemento dell’amore.
Di Rosa Sperduti