Cinema | Piccole donne, di Greta Gerwig

Piccole donne (2019) è il settimo adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Louisa May Alcott. Il film è di genere sentimentale e drammatico, scritto e diretto dalla regista statunitense Greta Gerwig e recitato da un cast di attori amati e stimati da moltissimi fan. La pellicola è molto fedele al romanzo specialmente per quanto riguarda i temi affrontati: la famiglia, l’amicizia, l’amore adolescenziale e quello adulto, la solidarietà e la realizzazione dei propri sogni.
Le protagoniste della storia sono quattro sorelle, Meg, Jo, Amy e Beth che vivono, nella seconda metà del 1800, in una modesta casa in campagna nel Massachusetts. Il carattere di ognuna delle ragazze è caratterizzato da pregi e difetti che spesso permettono alle sorelle di collaborare ed essere solidali l’una con l’altra, ma che talvolta le portano a discutere e litigare. Personaggio di rilievo è la madre delle protagoniste, da sempre loro guida e modello esemplare; è stata infatti lei ad aver insegnato alle figlie l’importanza di crescere come donne indipendenti e coraggiose in un mondo maschilista e conservatore. Le quattro sorelle, grazie all’aiuto della madre e delle persone a loro vicine, impareranno a coltivare i propri talenti, ad apprendere dagli errori e a raggiungere i propri obiettivi servendosi dell’intelligenza e del coraggio. Nel film sono molto presenti i salti temporali, soprattutto flashback, che mantengono viva l’attenzione dello spettatore e che permettono di comprendere quali siano le cause e le conseguenze delle azioni compiute dai personaggi. Ad incantare il pubblico non è soltanto la coinvolgente e toccante storia delle sorelle March, ma anche la bellezza dei paesaggi mozzafiato, dei colori caldi che caratterizzano l’autunno e l’estate e delle meravigliose colline innevate durante il periodo invernale. Ugualmente splendidi sono i vestiti indossati dai personaggi, difatti sia i più elaborati ed eleganti sia quelli apparentemente semplici, sono stati realizzati con una tale cura da aver permesso al film di vincere, nel 2020, l’Oscar per i migliori costumi.

A cura di Mariagledis Kohilamulla

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