Quante volte abbiamo sentito parlare del mito delle bocce in salita? Ebbene esiste davvero qualcosa di simile e prende il nome di “bocce quadre”.
Com’è noto, una delle variabili del gioco tradizionale delle bocce fu inventato in Provenza con il nome di “Pèntanque”, ma non in tutte le zone di quest’area la natura del territorio era adatta alla pratica di tale attività, è il caso di Cagnes sur Mer. In questo piccolo borgo medievale della Provenza, caratterizzato dalla presenza di piccole stradine pendenti (sia in salita che in discesa), era impossibile praticare la Pèntanque e dunque furono inventate le bocce quadre: bocce di legno cubiche, grazie alle quali gli abitanti del piccolo borgo potevano dilettarsi nel gioco anche sulle strade pendenti. Grazie alla loro forma, una volta che le bocce venivano lanciate, rimanevano stabili e non tornavano indietro o andavano perdute. Ad oggi presso Cagnes sur Mer vengono organizzati annualmente tornei mondiali di bocce quadre, i quali durano ben tre giorni e attirano migliaia di turisti grazie al clima di allegria e di divertimento che creano.
Tale competizione nacque nel 1980 contemporaneamente all’invenzione del gioco, dall’idea di un gruppo di appassionati che giocavano tra i vicoli di Haut-de-Cagnes. Chiunque può partecipare al torneo, il cui motto è “per tre giorni la terra non sarà piatta”, e sperare di vincere: rispetto alla pratica tradizionale (nelle bocce quadre la bravura conta molto poco) questo gioco un po’ folle è infatti basato esclusivamente sulla fortuna e sul puro divertimento. Nel 2002 il noto giornalista G. Ormezzano ed il Sindaco del paesino francese concordarono di esportare il gioco sui bricchi del Roero a Castellinaldo, in Piemonte, anch’esso un borgo medievale che ogni anno ospita tornei di bocce quadre. Le regole di questo “sport” sono le medesime della Pèntanque: si gioca a squadre o a singoli. I giocatori lanciano le bocce stando all’interno di un cerchio di massimo cinquanta centimetri di diametro, tenendo i piedi fermi sino a quando la boccia non abbia toccato il suolo. L’unica differenza sono le bocce in legno di forma cubica, di circa sette centimetri di spessore, che vengono utilizzate. Analizzare i dettagli ed i tecnicismi del gioco però risulta inutile poiché è stato creato per essere un’attività spensierata, leggera e che non richiede alcun tipo di allenamento. Nonostante ciò, contrariamente a quello che si può pensare, il gioco delle bocce quadre è altamente competitivo: capita spesso infatti che il “campione in carica” venga sconfitto da qualcuno che si approccia per la prima volta ai cubi; ciò accade sostanzialmente perché la boccia, una volta lanciata, ha una traiettoria imprevedibile, può rimbalzare in qualsiasi modo e stabilizzarsi in qualsiasi punto. Risulta difficile quindi affermare che esista una vera e propria tecnica per giocare, direi piuttosto, come ho scritto in precedenza, che i giocatori si affidano alla pura sorte.
Personalmente sono molto affascinato da questo gioco, che illumina di entusiasmo e di allegria le persone che vi giocano; lo ritengo anche un’ottima occasione di socialità che riunisce le persone da tutto il mondo in delle manifestazioni.
Spero infine di avere l’occasione di provarlo al più presto e che in breve venga riconosciuto come uno sport nazionale.
A cura di Gabriele Bruni