Film cult degli anni Novanta, vincitore del premio Oscar, best seller in tutto il mondo, Forrest Gump, diretto da Robert Zemeckis e interpretato dal grande Tom Hanks, propone un viaggio nel tempo della storia americana.
Il protagonista, nonostante che sia afflitto da gravi problemi fisici e psicologici, non si arrende mai davanti agli imprevisti della vita, vivendo anzi in prima persona alcuni degli eventi determinanti per storia degli Stati Uniti, come la guerra in Vietnam, che lo porta poi a conoscere il presidente Kennedy e a fare tante altre esperienze. Il personaggio principale diventa così inconsapevolmente parte dei cambiamenti della sua epoca.
Il film si apre con una piuma che volteggia sopra Forrest, che sta aspettando l’autobus su una panchina vicino a una fermata in una cittadina della Georgia. Ciò lo trasporterà in un vorticoso viaggio all’indietro nella sua vita. Il protagonista comincia così a raccontare la sua storia ai passanti, una vita senza riserve, vissuta dando tutto se stesso. Per gli altri, tuttavia, risulta difficile comprenderlo. Fin da ragazzo, infatti, Forrest subisce atti di bullismo da parte dei suoi coetanei. Al suo fianco, però, c’è sempre la sua migliore e unica amica Jenny, che durante i soprusi dei suo compagni lo incita a correre più velocemente possibile sebbene sia ostacolato dalle protesi alle gambe. Forrest diventa così un grande corridore e compie un giro attraverso gli Stati Uniti sperimentando la sua grande passione: la corsa. Questo viaggio è il fulcro del film, che in fondo è una metafora della libertà. Forrest infatti corre a lungo, perché è ciò che gli è sempre stato impedito da bambino a causa dei suoi problemi fisici. Il protagonista è un ragazzo ingenuo che non agisce, come la maggior parte delle persone, per il proprio interesse, ma si prende cura degli altri proprio grazie alla sua innocenza che entra in contrasto con l’astuzia calcolatrice di chi cerca di sfruttarlo.
Noi tutti dovremmo prendere esempio da Forrest, che riesce sempre a comprendere le cose per come sono, non per come appaiono: nel suo mondo le persone non vengono ricompensate materialmente con una vita lussuosa, ma spesso non ottengono ciò che si meritano, perché la vita non è ingiusta, ma è “come una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita”.