Una ripetitiva monotonia nel grigiore di un miserabile e trascurato rione napoletano avvolge due anime così diverse ma complementari, due anime di bambine, di giovani donne che crescono amandosi e odiandosi durante i difficili anni della seconda metà del Novecento. Sono le vite di Elena e Raffaella, Lenù e Lila, a condizionare il succedersi dei numerosi avvenimenti che seguiranno, innescando nel lettore l’inconscio bisogno di simpatizzare per uno dei diversi personaggi che caratterizzano la quadrilogia. Oppresse da una società che le vuole schiave delle loro scelte, le due protagoniste cercheranno in tutti i modi di istruirsi (chi a scuola e chi autonomamente) per scampare ai propri destini, che sembrano ormai segnati dalle rispettive famiglie. Amori sofferenti, sintomi di un’adolescenza ricca di ingiustizie, tracceranno lungo il loro cammino incisioni che spesso convergeranno in numerosi punti, ma che talvolta si allontaneranno procedendo parallelamente. Sarà poi la maestria della Ferrante a far sì che non riusciate a fare a meno di separarvi dalle travolgenti pagine de L’amica geniale.