Durante questi ultimi mesi, parlando con alcune persone – tra cui amici molto affidabili – ho argomentato il mio paragone tra i Gulag, ovvero i campi di concentramento e lavoro dei prigionieri realizzati dai sovietici ed i lager, ovvero – come credo sappiate un po’ tutti – i campi di sterminio nazisti. Ora, quando ho fatto questa comparazione, le reazioni sono state varie, spaziando da chi non conosceva neanche cosa fossero i Gulag, passando a chi non è per niente d’accordo con la mia opinione, fino ad arrivare a chi approva questo mio personale paragone.
Per capire il mio articolo, sebbene io abbia già un po’ di conoscenze storiche, vorrei condividere con voi – come si suol dire, anche solo per “un’infarinatura” generale dell’argomento-, un excursus storico cominciando da una breve spiegazione di cosa siano stati i Gulag e quale sia stata la loro funzione, dato che su questo argomento spesso dilaga una grande ignoranza, soprattutto nel considerare i Gulag come veri e propri campi di sterminio; per finire ampliando poi l’analisi attraverso i paragoni con i campi di sterminio nazisti.
Nascita
Gulag tradotto in italiano significa Direzione Principale dei Campi di Lavoro Correttivi; questi campi di detenzione furono istituiti da Lenin, successivamente alla Rivoluzione Russa, quella stessa che lo portò al potere e gli permise di rinchiudere nei Gulag di tutta la Russia gli oppositori politici, per affermare il proprio potere totalitario.Questi campi però entrarono tristemente a regime con l’ascesa del famoso dittatore sovietico conosciuto come Stalin, il quale spesso non viene considerato come un dittatore crudele e spietato, nonostante fin dall’inizio si accanisse contro i suoi stessi membri del partito e, dopo la presa del potere, fece condannare alla deportazione e detenzione nei Gulag milioni di liberi pensatori,
artisti, omosessuali e chiunque non si conformasse al regime fingendo perfino falsi processi.
Ora, per evitare di essere frainteso con queste affermazioni, vorrei chiarire che non ritengo che il resto dei dittatori, come quelli che hanno “calcato la scena politica” del novecento e soprattutto quelli durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, come Hitler e Mussolini, fossero migliori.
Chi veniva deportato nei Gulag e nei campi di sterminio?
Nei Gulag venivano deportati dapprima gli oppositori politici e in qualche caso anche gli ebrei, poi durante il Secondo Conflitto Mondiale abbiamo deportazioni di soldati tedeschi ed italiani e di altre divisioni che parteciparono all’invasione, comprese quelle durante l’avanzata in Europa dei sovietici, dato che molti soldati si arresero.
Ancora dopo il Secondo Conflitto Mondiale i Gulag continuarono il loro funzionamento- molti oppositori politici venivano ancora spediti lì- e cessarono il loro macabro compito solo dopo la caduta dell’URSS. Come tutti ben sappiamo anche i campi di sterminio nazisti, in un primo periodo, furono utilizzati per deportare solo oppositori politici, per diventare poi luogo delle deportazioni in massa degli ebrei e infine essere luogo di reclusione anche per i prigionieri di guerra, in particolare russi ed italiani.
I campi nazisti furono ideati da Himmler, Heydrich, poi sostituito da Fegelein, Eichmann, sostenuti dalla Propaganda di Göbbels, il cui appoggio servì per denunciare gli ebrei, tutto ciò eseguito costantemente con l’approvazione di Hitler.
Con quale criterio venivano deportati?
Per i Gulag Stalin stilava delle liste, in cui non c’erano nomi, bensì un totale di numeri che ogni regione doveva fornire senza nessun criterio, dato che i prigionieri dovevano rappresentare soltanto un numero su
una lista.
Invece per i campi di concentramento nazisti venivano redatte sì delle liste, in cui però erano scritti ben chiari i nominativi di chi doveva essere deportato, anche quelli di interi nuclei familiari in cui erano ben dettagliati nomi, cognomi e perfino il totale delle persone del nucleo familiare.
Condizioni di lavoro e condizioni di vita
Le condizioni,in entrambi i casi, erano tragiche dato che in entrambi i campi si usava mano d’opera schiavista, ad esempio,nei Gulag, per scavare nelle miniere di carbone o di ferro, per sopperire alle esigenze belliche, oppure per costruire infrastrutture; certo ovviamente anche nei lager nazisti si sfruttava
la mano d’opera dei prigionieri sia per la produzione bellica che per la produzione a scopo civile (per capire quali industrie, potete consultare l’articolo sulle “Estreme Destre” del 2 dicembre 2017 su questo stesso sito http://www.michepost.it/ ). Le ore di lavoro erano molte e non c’era abbastanza tempo per riposare, senza contare che in entrambi i campi si aveva un unico cambio di vestiti, che spesso, ad esempio nei Gulag, veniva rubato, poiché faceva molto freddo e si rischiava di morire per assideramento o di avere arti in cancrena.
Devo ricordare al lettore che in Russia il campo di lavoro con le peggiori condizioni sia riguardo il clima sia riguardo la sorveglianza era il Gulag di Vorkuta, nel quale si estraeva carbone e in inverno si arrivava a -40° C; mentre nella controparte nazista uno dei campi di lavoro con le peggiori condizioni era sicuramente Auschwitz, che era collegato alla parte industriale del complesso di Birkenau.
Riguardo alle condizioni igienico-sanitarie erano tragiche in entrambi, così come le razioni di cibo e di acqua erano scarse e malsane.
Cause di morte nei Gulag e nei Lager
I motivi per cui i prigionieri e le prigioniere morivano erano: nei Gulag il freddo, la fame, lo sfinimento oppure l’uccisione da parte dei loro stessi carcerieri; così come nei Lager i prigionieri morivano nelle
stesse condizioni ma con l’aggiunta dell’uso del gas.
Le prime camere a gas erano dei camion, in tedesco Gaswagen, in cui il monossido di carbonio veniva immesso dalla marmitta del mezzo stesso per soffocare le persone al suo interno, anche se la soluzione causava alcuni problemi (su cui non mi soffermerò in questa sede dato che il tema principale non riguarda l’evoluzione delle tecniche di sterminio); perciò questi vengono sostituiti con le camere a gas, in cui veniva usato il pesticida Zyklon B, proposto da Adolf Eichmann e adottato nella maggior parte dei Lager. Nei Lager l’altro rischio per la vita era dovuto agli esperimenti fatti sui detenuti, utilizzati come cavie umane.
Possibilità di fuga
Si poteva tentare di fuggire dagli uni come dagli altri anche se le probabilità di farcela erano poche.
Tuttavia nel caso la fuga da un Lager fosse riuscita certo avrebbe offerto maggiori possibilità di sopravvivenza, poiché i Lager spesso si trovavano abbastanza vicino a case abbandonate,a fattorie o a città, in cui era possibile sperare in un rifugio; mentre scappare da un Gulag avrebbe destinato i fuggiaschi ad una morte ugualmente certa a causa delle basse temperature degli inverni eccessivamente rigidi e per l’estrema lontananza dai centri urbani abitati.
Bene, fin qui ho potuto dare ai miei lettori meno esperti un’infarinatura generale, dato che mi sembra di aver detto quanto basta sul tema trattato, qualora invece non l’avessi fatto mi rendo disponibile ad approfondimenti.
Possiamo quindi ricordare che dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale si sono conosciute le condizioni di vita dei prigionieri dei Lager e si sono scoperti i crimini e i genocidi perpetrati dal Regime Nazista durante la guerra, soprattutto da parte di ognuna delle diverse tipologie di SS.
Ebbene tutti gli autori dei crimini nei Lager, o per meglio dire la maggior parte di essi, sono stati processati con le accuse di crimini di guerra e crimini contro l’umanità: accuse che hanno portato nella maggior parte dei casi ad una condanna a morte; mentre dei Gulag siamo venuti a conoscenza solo grazie a prigionieri riusciti a scappare ed ad arrivare in Europa o in America, dopo di che anche il presidente dell’unione sovietica Nikita Khruščёv ne ha dichiarato l’esistenza.
A questo punto è lecito chiedersi perché nel caso dei Gulag non siano mai stati processati e condannati né gli autori di questo progetto né chi vi ha preso parte né chi vi ha lavorato, mentre i criminali nazisti come già detto sono stati tutti processati e condannati.
Ora, non vorrei essere frainteso: sto solo dicendo che, se si deve applicare un principio di giustizia, bisognerebbe attuarlo con tutti in egual misura sia fra i vinti sia fra i vincitori.Con ciò non sostengo assolutamente che i nazisti non avrebbero dovuto pagare, bensì che anche i sovietici avrebbero dovuto avere lo stesso trattamento, magari alla fine della guerra fredda per non rischiare conflitti.
Un’altra mia considerazione è quella che, pur essendo ovvio e giusto ricordare l’Olocausto, sarebbe altrettanto corretto ed equo, per le ragioni che vi ho espresso fin qui, menzionare anche i morti nei Gulag. Mi chiedo e vi chiedo: i morti dei Gulag forse non meritano un’uguale commemorazione come quelli dei Lager?
Per me ovviamente sì e, anche se la storia la scrivono e la scriveranno sempre e solo i vincitori, credo che bisognerebbe, solo per un fatto di rispetto delle vittime o di chi ha perso un familiare, un conoscente o un amico nei Gulag, commemorare anche quelle vittime.
Questo articolo l’ho scritto, inoltre, per non dimenticare che sono esistiti anche i Gulag con le loro atrocità e per ricordare che stanno sparendo dalle pagine della storia e stanno cadendo verso un pericoloso baratro di ignoranza comune. Come già espresso nel mio precedente articolo “Destre Europee”, sono fortemente convinto che se un fatto storico viene dimenticato si ripresenterà con maggiore impeto.
In conclusione, pur essendo consapevole di aver tralasciato molti dettagli riguardo all’argomento trattato, spero che comprendiate il senso di queste mie riflessioni e, al di là della mole di fonti e documenti che avrei potuto citare e analizzare, il taglio di questo articolo.
Sono state infatti tralasciate moltissime informazioni, puntualizzazioni, considerazioni che spero di spiegare in un prossimo articolo auspicando di non essere travisato ed etichettato tra coloro che appoggiano le ideologie di destra, essendo questi temi trattati dai partiti di quella fascia politica; ho scritto invece questo articolo da neutralista quale sono e perciò ribadisco anche il mio intento di non fare alcun genere di propaganda politica a favore di alcun partito o ideologia in particolare, ma piuttosto di condividere con i miei lettori alcune perplessità.
A cura di Luca Schifano
Ciao, Luca. Ho letto il tuo buon arricolo. La risposta al tuo fondamentale perché risiede nel fatto che quella nazione non è mai stata sconfitta e che, nonostante i cambiamenti politici che l’hanno interessata con gli anni novanta trascorsi, a capo della medesima c’è saldamente l’ex capo dei vecchi servizi segreti… D’altra parte che un’altra nazione che sta rafforzando il suo regime totalitario in cui i diritti civili ed umani vengono tranquillamente disattesi viene oggi tenuta in grande considerazione dalle democrazie occidentali per puri e squallidi interessi commerciali.